Quando si verifica la violenza, per le vittime si tratta di dover gestire uno dei momenti più delicati.
Spesso le donne sono costrette alla fuga da un momento all’altro, senza averlo pianificato e senza essersi preparate. Magari anche insieme ai figli, se ne hanno. Improvvisamente precipitano nella rottura della quotidianità, costrette a cambiare vita e ad abbandonare le loro cose.
In realtà si tratta di una fuga salvifica verso una condizione infinitamente migliore. Ma il primo periodo è difficile. Che siano ospitate in una Casa Rifugio o solamente in carico ad un Centro Antiviolenza, ricevono tutto il sostegno psicologico e legale, ma la legge prevede anche una serie di strumenti volti ad agevolare questa fase di passaggio.
A partire dal Reddito di Libertà, che prevede la messa a disposizione di una piccola liquidità per le prime spese necessarie. Se, inoltre, hanno necessità di non recarsi al lavoro per questioni di sicurezza, o anche per consultare un legale o uno psicologo, possono usufruire del congedo retribuito di 90 giorni che alcuni contratti di lavoro estendono fino a 180 giorni. Inoltre, possono ottenere il 100% dell’Assegno Unico per i figli, oltre a poter godere di tutti i congedi parentali nel caso di affido esclusivo.
Queste sono solo alcune delle norme previste che aumentano le tutele per le donne in uscita dalla violenza che, come CGIL, abbiamo contribuito a prevedere. Siamo certi che il nostro impegno costante, insieme a quello delle altre associazioni, porterà a migliorare ed estendere sempre più le tutele, su un problema così grave che, come dimostrano i dati a disposizione, rischia di essere assolutamente sottodimensionato. Si tratta spesso di norme poco conosciute e, di conseguenza, poco agite.
Per questo come Cgil e Inca Nazionali in occasione dell'8 marzo 2024 abbiamo predisposto un volantino informativo per aiutare le donne vittime di violenza ad orientarsi tra le tutele disponibili che potete consultare e scaricare da questo link